PLANE (O.V.)

PLANE (O.V.)

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In sala solo il 26 GENNAIO 2023

Un coraggioso pilota, per salvare i suoi passeggeri da una violenta tempesta, effettua un rischioso atterraggio d’emergenza su una remota isola delle Filippine.

Brodie Torrance è un pilota di aerei di linea dal passato militare, che ora vola su tratte secondarie a causa di una rissa con un ubriaco che l’ha fatto declassare. Non l’ha presa male però: il suo vero dolore è la perdita della moglie e la sua principale preoccupazione è tornare dalla figlia per l’inizio del nuovo anno. Purtroppo sulla sua rotta c’è una tempesta e la compagnia aerea, per risparmiare sul carburante di un volo poco frequentato, gli impone di volare sopra la perturbazione, che si rivela però peggiore del previsto e finisce per far precipitare l’aereo in un’isola delle Filippine in mano alla guerriglia separatista. Una terra di nessuno dove Brodie si dovrà alleare con Gaspare, un latitante accusato di omicidio che viaggia in manette insieme ai passeggeri.

Jean-François Richet, il regista di Mesrine, torna in sala con un film alimentare incentrato sull’action hero Gerard Butler, al solito anche buon padre di famiglia.

È emblematico dello stato di salute del cinema di genere francese, ed europeo in generale, che un regista come Richet si sia dovuto rassegnare a un film come questo, per tornare in sala a ormai cinque anni dal precedente L’imperatore di Parigi. Cerca di metterci del suo, con un corpo a corpo in piano sequenza tra Butler e un guerrigliero, ma a parte per questo momento, il resto dell’azione è del tutto sui generis, nemmeno troppo efficace nel dirimere la confusione delle sparatorie. Ma se la messa in scena è di servizio, i veri problemi sono di scrittura.

Il film dedica largo tempo al primo atto sul volo aereo senza però forti momenti spettacolari né una descrizione dei passeggeri che trovi qualche personaggio interessante, a parte per il silenzioso criminale Gaspare. Quando si arriva all’inevitabile naufragio la scrittura passa dall’essere poco incisiva a passaggi del tutto assurdi: che il comandante se ne vada in esplorazione accompagnato solo dal criminale, per allontanarlo dai passeggeri, sembra un rischio potenzialmente suicida. Così come il terzo atto, con la presenza di alcuni mercenari e un’ostinazione inspiegabile dei guerriglieri di fronte a una potenza di fuoco superiore, si giustifica solo con forti dosi di sospensione dell’incredulità.

Si tratta del resto di un film senza pretese, poco meglio degli action straight-to-video di una volta, con un Gerard Butler nemmeno troppo impegnato nelle scene d’azione e affiancato da un attore davvero poco carismatico: il Mike Colter della serie Tv Luke Cage e Evil. Lo scenario esotico pure non viene valorizzato in senso spettacolare e i villain sono bruti generici del tutto intercambiabili tra loro, dove anche il leader non è dotato di alcuna personalità al di là di una funzionale spietatezza.

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