MY SOUL SUMMER
In sala solo il 24-25-26 OTTOBRE 2022
L’estate di Anita, 17 anni e tutto ancora da scoprire. L’incontro con un famoso cantante le farà conoscere il suo talento e la sua vera passione: la musica.
Anita ha diciassette anni e cerca il suo posto nel mondo. È a suo agio solo quando suona il pianoforte, e anche quando si riposa, le sue mani continuano a muoversi, seguendo la diteggiatura. I genitori, in particolare la mamma Ludovica, puntano molto su un suo futuro nella musica classica, mentre lei non ne è così sicura, anche se non vuole deluderli. Per prepararsi agli esami di ammissione al conservatorio, viene mandata in Calabria, nella casa al mare della nonna. Durante l’estate ritroverà una vivace amica d’infanzia, molto attiva nella vita di spiaggia, che le presenta Filippo, che per un attimo le fa battere il cuore. Ma si avvicina di più al vicino di casa Vins, un rocker un po’ bollito e temporaneamente afono che le fa conoscere Ella Fitzgerald, Nina Simone e Aretha Franklin, spronandola a comporre e a cantare per trovare una voce che sia solo sua. Lui la oscurerà con la sua vanità, ma ha intuito che Anita ha bisogno di liberare il proprio potenziale, mettendo se stessa nella musica. Cosa che lei capirà, mettendosi a scrivere una canzone, preferirà la compagnia dell’ombroso coetaneo Vittore, mentre il confronto con Sara, figlia e manager di Vins, le insegnerà a emanciparsi anche da lui.
Le riuscite performance musicali di Casadilego – che Mollo fortunatamente filma in presa diretta – e la fotografia splendente di Daniele Ciprì sono due punti di forza da segnalare.
Purtroppo depotenziati dalla scarsa ispirazione e bilanciamento della sceneggiatura di Doriana Leondeff e Antonio Leotti, da un soggetto a firma Regina Boemi. I personaggi sono monodimensionali e alcuni sembrano passare di lì per caso, come la nonna rock lesbica di Lunetta Savino, il padre di Anita, l’amica loquace, i genitori di Vittore, che appaiono come figurine all’ultimo momento.
My Soul Summer si perde così in un racconto di formazione sgangherato, poco convinto e inutilmente prolisso, che almeno per la prima metà è sorretto dalla sicurezza di Tommaso Ragno e dalla sua buona interazione con Elisa Coclite. È lei la vera perla del film, l’asse attorno a cui gira tutto, e ascoltarla mentre canta, al piano, con accompagnamento di chitarra o senza, è emozionante. Classe 2003, vincitrice dell’edizione 2020 di X Factor, alla sua prima prova di attrice dimostra grande sicurezza e spontaneità davanti alla macchina da presa.
Il film quindi si rivela, più che una coerente narrazione di coming of age, l’occasione per il lancio di “Oceano di cose perse”, singolo il cui processo di creazione tiene insieme un racconto sfilacciato.