HALLOWEEN KILLS
Versione in lingua originale con sottotitoli in italiano
In sala solo il 28 OTTOBRE 2021
La notte di Halloween che ha segnato il ritorno di Michael Myers non è ancora finita.
La notte di Halloween del 2018 Michael Myers non è morto, come credevano e speravano Laurie, la baby sitter del primo episodio la cui vita è stata segnata a fondo dal mostruoso assassino dalla maschera bianca, sua figlia Karen e la nipote Allyson, ma è sopravvissuto all’incendio della casa della stessa Karen. Deciso a tornare nell’abitazione in cui tutto è cominciato, Michael semina il panico ad Haddonfield, Illinois, lasciando al suo passaggio una scia infinita di cadaveri. Inferociti e spaventati, i cittadini decidono di farsi giustizia da soli per mettere fine a un incubo che dura da quarant’anni.
Il secondo incontro del regista David Gordon Green con i personaggi creati da John Carpenter e Debra Hill è un horror violentissimo che trasforma Michael Myers in un messaggero del male.
La nuova saga di Halloween, dopo i due prequel firmati da Rob Zombie (Halloween – The Beginning e Halloween II), iniziata nel 2018 con il film omonimo e l’aggiornamento dei personaggi 40 anni dopo (a cominciare dalla Laurie di Jamie Lee Curtis, attrice premiata a Venezia con il Leone alla carriera), prosegue nel solco del modello insuperabile di John Carpenter, Halloween – La notte delle streghe. Visivamente, con la ripresa del lettering dei titoli di testa e della fotografia notturna, e stilisticamente, con la scelta della pellicola che dà alle immagini una tonalità ombrosa, profonda e sporca come il sangue che sgorga a fiotti dalle ferite delle vittime del mostro Michael Myers.
Narrativamente il film salta dal 2018 al 1978, anno del ritorno a Haddonfield del Myers adulto, dopo l’omicidio della sorella a soli sei anni, nel 1963, e mette in relazione il passato e il presente, i sopravvissuti ai primi omicidi e i malcapitati bersagli di oggi (pompieri, coppie, padri e figli) che conoscono del boogieman, dell’uomo nero, come un mito tramandato negli anni.
Al centro della sceneggiatura dello stesso David Gordon Green e di Danny McBride e Scott Teems c’è l’idea della percezione della figura stessa di Myers, il terrore e la misteriosa attrazione che genera. L’uomo nero è tornato nella notte delle streghe, e questa volta non è venuto invano: imponente, invincibile, senza voce ed espressione anche quando gli viene strappata dal volto l’inconfondibile maschera, Myers è un totem, quasi una divinità, e nel suo cammino che non risparmia niente e nessuno (nel film i morti non si contano, così come i modi in cui le persone sono uccise: coltelli, seghe elettriche, forza bruta delle mani, pali delle staccionate…) genera e invoca la violenza.
La vera novità del film è la moltiplicazione, non solo delle vittime di Myers, ma anche e soprattutto dei suoi cacciatori, una folla di cittadini che nel tumulto della massa scivola nella follia e si abbandona a un istinto violento primordiale. Nonostante i possibili agganci alle derive del popolo trumpiano, per una volta il discorso non si fa mai politico, ma va più a fondo nelle pulsioni al male di ciascun individuo.
Inseguito e assaltato – oltreché, ovviamente, inseguitore e assalitore – Myers non è il prodotto di una società violenta, non è il suo sintomo sinistro, ma un messaggero della morte. È un bambino dei sei anni con il fisico di un adulto, come si sente dire nel film, e più ancora un uomo con una forza disumana venuto per distruggere e per invitare alla distruzione.
Halloween Kills non ha un finale che apre a un probabile terzo episodio della nuova saga. Non ha nemmeno un vero e proprio finale, in realtà, ma una duplice conclusione che nega sé stessa, lasciando la figura di Myers in un regno del possibile in cui passato, presente e futuro coincidono e la sua immortalità, film dopo film, viene definitivamente sancita.
«Evil dies tonight», il male muore stanotte, urlano gli abitanti di Haddonfield in continuazione, terrorizzati e sedotti dall’uomo nero: nemmeno questa volta, però, la notte è quella giusta.